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Pautasso (Federippodromi): 'Quale idea per la riforma dell'ippica?'

07 dicembre 2023 - 09:54

Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, chiede lumi al Masaf su classificazione ippodromi, calendario delle corse e riforma del settore, anche attraverso la costituzione dell'Agenippica.

Scritto da Fm
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Non riesco più a comprendere, soprattutto dopo la pubblicazione della bozza del calendario di corse per il 2024 e dei criteri di classificazione degli ippodromi, qual è l'idea che il ministero dell'Agricoltura ha dell'ippica.

Perché fare le cose così in fretta? Come si fa in 20 giorni a fare un bando, a cercare e trovare i coordinatori per il galoppo, il trotto e la programmazione e ad assegnare l'incarico?

L'idea qual è? È ancora valido il progetto di approdare all'Agenippica pensata dal sottosegretario Patrizio La Pietra, dopo aver istituito la Consulta e la Direzione generale per l'ippica?”.

 

Sono alcune delle domande che si pone Elio Pautasso, membro della Consulta, nonché presidente di Federippodromi e direttore generale Hippogroup Roma Capannelle , gestore dell'impianto capitolino, dopo la prima riunione del nuovo organismo, tenutasi all'inizio di questa settimana, ricca di novità e spunti di confronto in tema di riforma della classificazione degli ippodromi, calendario delle corse, bandi per i coordinatori del galoppo, corse, programmazione tris e sui pagamenti dei premi con fattura.

Uno dei nodi più complessi da sciogliere è quello relativo alla cosiddetta “classificazione degli ippodromi” che Pautasso ritiene importante e da porre in essere.

Un'espressione “fuorviante” secondo Pautasso: “Il Dpr n° 169 del 1998 (Regolamento recante norme per il riordino della disciplina organizzativa, funzionale e fiscale dei giochi e delle scommesse relativi alle corse dei cavalli, nonché per il riparto dei proventi, Ndr) parla di valutazione degli impianti ippici e dei centri di allenamento, quindi il termine 'classificazione' non è corretto.

Al momento si è fatto un espresso riferimento al decreto di valutazione degli ippodromi firmato dal sottosegretario con delega all’ippica Giuseppe Castiglione nel 2015, che è stato riproposto e modificato, nonostante al tempo non abbia avuto un grande successo e a un certo punto sia stato cancellato perché non funzionava. Ora al ministero dell'Agricoltura hanno tolto alcuni parametri e ne hanno lasciati altri, che non c'entrano nulla con la valutazione. Bisognerebbe inserirne altri specie per valorizzare di più i centri di allenamento, che sono abbastanza marginali”.

 

Poi c'è la questione riforma delle scommesse, già al centro delle esternazioni di altri rappresentanti delle società di corse presenti nella Consulta. Nel modello di classificazione proposto il Masaf infatti ha escluso la valorizzazione delle scommesse come parametro di valutazione motivandolo come non coerente con la lotta alla ludopatia. “È una cosa curiosa, perché il problema del reperimento delle risorse a sostegno dell'ippica è grosso (e lo è ancora di più, ci permettiamo di aggiungere, alla luce del taglio del 5 percento degli stanziamenti previsti dalla legge di Bilancio per il 2024, Ndr), e non si capisce perché il riferimento alla ludopatia valga solo per le scommesse interne agli ippodromi e non per quelle esterne”, sottolinea il presidente di Federippodromi.

 

Dalla riunione della Consulta però è arrivata anche una risposta positiva da parte del ministero dell'Agricoltura. “È importante che sia stato accolto il nostro suggerimento di non applicare la valutazione degli ippodromi fino a quando non sarà definitiva, o quantomeno non dagli accordi sostitutivi per il 2024. Poi però hanno detto che i dati per la valutazione non sono completi, che è solo in forma di bozza e ma verrà usata comunque per stilare il calendario delle corse. Noi abbiamo ribadito che sarebbe stato meglio aspettare e redigere i criteri per fare il calendario, ma ciò non è stato fatto. Quindi per compilarlo è stata usata la classificazione ancora in bozza. Nel calendario proposto non viene più rispettata la cadenza degli ippodromi, sono state tolte delle giornate agli impianti più produttivi, non si tiene conto della storicità, il bacino di utenza dei cavalli non è chiaro come sia stato utilizzato, non e mi fermo qui con le doglianze. Noi siamo pronti a dare suggerimenti a riguardo, visto che per lunedì 11 dicembre è convocata una riunione con le categorie e le società di corse”.

A conclusione di questa lunga disamina, ne approfittiamo per chiedere lumi a Pautasso in relazione alle sorti dell'ippodromo romano delle Capannelle (che per inciso secondo la bozza del calendario di cui sopra si è vista assegnare per l'anno prossimo 17 giornate di corse in meno per il galoppo e 5 in più per il trotto rispetto al 2023), visto che il Comune alla fine di agosto era sembrato intenzionato a non prorogare la concessione alla società Hippogroup Roma Capannelle per la sua gestione nel 2024. “Il Comune è al lavoro su una soluzione-ponte a lungo termine per dare una continuità di gestione all'impianto, che sarà ancora in regime di proroga”.

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