skin

Bplus, Prefettura di Roma dà ok a blind trust inglese

01 agosto 2013 - 15:23

La Prefettura di Roma ha dato il via libera alla creazione di un blind trust inglese per la gestione – fino al 30 maggio 2014, data entro la quale la società dovrà procedere alla vendita di tutte le azioni – di Bplus, società attiva nel mercato delle slot machine esclusa qualche mese fa dalla gara dell’Agenzia delle Dogane per il rilascio delle concessioni a causa del coinvolgimento del maggiore azionista, Francesco Corallo, nell'inchiesta della procura di Milano sui finanziamenti concessi da Banca Popolare di Milano, ai tempi di Massimo Ponzellini, ad alcuni imprenditori.

Scritto da Redazione
Bplus, Prefettura di Roma dà ok a blind trust inglese

Come riporta Agipronews.it, Giuseppe Pecoraro, dopo aver ricevuto una nota dell’Agenzia delle Dogane e un parere favorevole dell’Avvocatura dello Stato, ha dunque sospeso temporaneamente la validità dell’informativa antimafia interdittiva rilasciata il 24 settembre 2012 nei confronti di Bplus, per consentire la chiusura del contenzioso amministrativo in atto e consentire alla vendita di tutte le azioni. E’ quanto apprende Agipronews da autorevoli fonti, che riferiscono come la gestione della società sarà affidata a “Bplus Trust”, che ha già ricevuto dall’attuale azionista il 100% delle azioni. L’Amministratore fiduciario – già nominato - si è impegnato ad incaricare un “controllore” della supervisione dell’attività e della gestione societaria, che garantisca la regolarità dei flussi finanziari e la conservazione degli utili di Bplus. Un personaggio di statura, che sarebbe già stato individuato: il candidato è Alfonso Rossi Brigante, già presidente di Sezione della Corte dei Conti e capo dell’Autorità sui Lavori pubblici, che sarà affiancato per gli aspetti tecnici da un responsabile della Direzione regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate. L’ufficio del controllore segnalerà tra l’altro qualsiasi possibile anomalia relativa a flussi finanziari e conservazione degli utili. Una soluzione ovviamente temporanea, che favorirebbe il processo di dismissione da parte dell’azionista e garantirebbe gli attuali 300 posti di lavoro: l`Amministrazione sta cercando da mesi una soluzione che salvi anche i cospicui introiti per lo Stato - circa un miliardo l`anno - assicurati dalle circa 90mila slot e dalle 6000 videolotteries collegate a Bplus. Per il controllo della società, sono state presentate finora due offerte: una di 420 milioni di euro da parte della multinazionale spagnola Codere e l’altra – per circa 500 milioni - dal fondo inglese Eaton Gate. Ieri si è svolta al Tar Lazio la discussione del ricorso di Bplus contro il silenzio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Prefettura: rinvio al 18 settembre ma un provvedimento definitivo dell’amministrazione è atteso prima dell’udienza.

Articoli correlati