Se il tema centrale oggetto delle discussioni – politiche, istituzionali ma anche industriali – è quello del riordino del gioco terrestre, alla luce degli ultimi sviluppi che hanno portato alla prima stesura del progetto di decreto legislativo da parte dell'esecutivo, per uscire dall'impasse generatasi all'interno della Conferenza unificata, tra i punti sui quali si può già lavorare, è quello dello sviluppo della nuova generazione di apparecchi da intrattenimento che dovranno essere oggetto della prossima gara per il rinnovo delle concessioni, la cui scadenza è stata prorogata al prossimo 31 dicembre 2026. Una data, questa, che stavolta appare definitiva, ritenendo impensabile di procedere con un'ulteriore proroga, la quale potrebbe tradursi in un'evitabile procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, tanto più alla luce dei lavori in corso della legge delega, la quale si propone di intervenire sul settore proprio per poter procedere con l'emanazione di tutte le gare in sospeso. Per tali ragioni, all'interno di Piazza Mastai, sono iniziati i primi lavori per la definizione delle nuove regole tecniche che porteranno alla creazione della futura generazione di slot. Le cosiddette “AwpR”, o “Awp da remoto”, che scaturiscono dall'ormai antico D.L. 124/2019 – A.C. 2220 che all'Articolo 25 (“Termine per la sostituzione degli apparecchi da gioco”) prorogava il termine a partire dal quale non è più possibile rilasciare nulla osta per gli apparecchi Awp (Amusement with prizes, ovvero, le nostra slot “da bar” comma 6a del Tulps) di “vecchia generazione”, fissandolo al nono mese successivo alla data di “pubblicazione del decreto ministeriale recante le regole tecniche di produzione dei nuovi apparecchi, che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto (AwpR)”. In realtà la nuova generazione di macchine era stata già prevista (o, meglio, rilanciata, visto che si era iniziato a parlare di slot remote già molto prima) dalla legge di stabilità 2016 (alll’articolo 1, comma 943, della legge n. 208 del 2015) la quale aveva stabilito che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, venisse disciplinato il processo di evoluzione tecnologica degli apparecchi. La medesima norma stabiliva inoltre che i nulla osta per gli Awp non potessero più essere rilasciati dopo il 31 dicembre 2017, identificando l'ulteriore termine del 31 dicembre 2019 per la dismissione delle slot esistenti. A partire dal 1º gennaio 2017, quindi, potevano essere rilasciati solo nulla osta per apparecchi di nuova generazione, che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto. Salvo poi intervenire la successiva proroga, nel 2019, e poi le ulteriori successiva, fino a quella attuale, le quali tuttavia hanno soltanto rilanciato i termini, senza alterare le questioni tecniche. Una materia, dunque, che si discute da ormai oltre dieci anni e che il Mef aveva addirittura messo nero su bianco, dal punto di vista tecnico, inviato una documentazione alla Commissione europea, ottenendone anche il via libera, salvo poi non poter procedere con l'applicazione. Ma ora il passaggio generazionale degli apparecchi è inevitabile, dal punto di vista normativo, ma anche necessario dal punto di vista tecnico, tenendo conto che l'attuale generazione di slot ha ormai più di 15 anni e risulta quindi inevitabilmente obsoleta dal punto di vista tecnologico.
Come sarà la nuova generazione di Awp remote
Rileggendo ciò che prevedeva la vecchia legge di Stabilità a proposito delle Awp da remoto, si capisce che: “Tale modalità – dice la norma - presuppone l’utilizzo della connessione in rete come strumento di controllo che può, tra l’altro, inibire l’utilizzo delle macchine da gioco in particolari fasce orarie, prevedere l'attivazione di specifici alert contenenti avvertenze sui rischi connessi alla ludopatia, ridurre i rischi di manomissione dei contenuti di gioco e consentire una maggiore tracciabilità, grazie all’archiviazione digitale di ogni attività di manutenzione”.
Come anticipato da GiocoNews.it già nei mesi precedenti, la scelta del regolatore è quella di riscrivere ex-novo le regole tecniche delle slot da remoto, avviando un lavoro di analisi e sviluppo da parte del partner tecnologico Sogei. Anche se nel frattempo i vari passaggi normativi sembra aver definito con maggior chiarezza la definizione di “collegamento da remoto”, che prima rappresentava la vera scelta dirimente per la creazione del nuovo mercato. Secondo i produttori giochi, infatti, tutto ruota attorno alla decisione di mantenere p meno una parte del gioco sulle macchine o se far risiedere l'intero meccanismo in rete, per una gestione interamente centralizzata, come avviene nelle Vlt. In questo senso, l'interpretazione del regolatore delle ultime prescrizioni legislative è in linea con la prima interpretazione: e ciò consentirebbe di mantenere una più netta distinzione e separazione tra i due segmenti di gioco (Awp e Vlt), che il Legislatore nazionale ha sempre voluto tenere separati, trattandosi di offerta di gioco “light” - nel primo caso – riservata a una rete generalista, e di offerta più aggressiva, riservata al pubblico specializzato, e offerta nei soli ambienti dedicati. Ma al tempo stesso, questo tipo di distinzione tra i due segmenti, potrebbe avere effetti determinanti anche dal punto di vista della produzione e distribuzione degli apparecchi, in quanto la sovrapposizione tra i due prodotti si sarebbe potuta tradurre nella scomparsa dell'attuale manifattura presente nella filiera produttiva del gioco pubblico italiano, in favore si alcune poche e grandi imprese multinazionali.
Per questo il cantiere delle riforme per il segmento degli apparecchi da intrattenimento è completamente aperto.
Ecco quindi che il futuro della filiera degli apparecchi è del tutto aperto e potrà essere descritto nei prossimi mesi: tenendo anche conto degli altri aspetti, non tecnici ma bensì fiscali, rispetto ai quali si auspica un intervento da parte del legislatore nazionale, per una questione forse ancora più importante rispetto a tutte le altre, visto che il trend negativo che caratterizza l'andamento della rete degli apparecchi è ormai un dato di fatto del quale non si può non tenere conto.