Come preannunciato, il Consiglio dei ministri del 4 novembre, alla fine non si è occupato dell'attribuzione delle deleghe ai sottosegretari - particolarmente attesa dai settori del gioco e dell'ippica - ma di altri temi.
Su proposta della presidente Giorgia Meloni, del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso, del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Francesco Lollobrigida, del ministro della Transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin, del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini e del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il Cdm ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri.
Il testo stabilisce le nuove denominazioni e competenze dei ministeri interessati dal riordino.
Così, il ministero dello Sviluppo economico diviene “ministero delle Imprese e del made in Italy” e acquisisce la competenza in materia di promozione e valorizzazione del made in Italy in Italia e nel mondo; il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (che di solito si occupa anche di ippica) diviene “ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e forestale” e acquisisce la competenza in materia di tutela della sovranità alimentare; il ministero della Transizione ecologica è ridenominato “ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica” e diviene competente in materia di sicurezza energetica; il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili si denomina “ministero delle Infrastrutture e dei trasporti”; il ministero dell’istruzione si denomina “ministero dell’istruzione e del merito” e si specificano le funzioni spettanti al ministero in materia di valorizzazione del merito.
NADEF E RELAZIONE AL PARLAMENTO SUGLI OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA - Inoltre, nella seduta di ieri, il Consiglio dei ministri, su proposta della presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) che rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, aggiornando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica ed elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
"La politica economica che il Governo ha adottato si basa sull’esigenza di rispondere all’impennata dell’inflazione e all’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più fragili, e di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo e a livello globale, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell’Unione europea e extra europei.
Un forte impegno sarà anche dedicato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), da cui dipendono ingenti investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana", si legge nel comunicato diramato dall'ufficio stampa del Governo.
Come specificato nella Nadef, "l’entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia.La previsione di crescita del Pil nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 percento a 3,7 percento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 percento allo 0,3 percento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 percento e all’1,5 percento.
Le nuove stime del deficit tendenziale confermano quelle della Nadef di settembre relativamente al 2022 e al 2023, in cui l’indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1 percento del Pil e al 3,4 percento del Pil. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 percento del Pil, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 percento.
Il lavoro di predisposizione della legge di bilancio procederà a ritmi sostenuti nei prossimi giorni, con l’obiettivo di consegnare al più presto al Parlamento il disegno di legge di bilancio per il 2023.
Con ambizione e pragmatismo per superare le complicate difficoltà di questi anni e rispondere alle migliori speranze dei cittadini, senza tuttavia perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica, come conferma la discesa del rapporto debito Pil da circa il 150 percento del 2021 a poco più del 140 del 2025".
Contestualmente, il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta della presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, la Relazione al Parlamento, ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, da presentare alle Camere, ai fini dell’autorizzazione allo scostamento di bilancio. Con la relazione gli obiettivi programmatici sono fissati a 4,5 nel 2023, 3,7 nel 2013 e 3 nel 2025. Rispetto alla previsione tendenziale questo comporta un margine di risorse da utilizzare di 21 miliardi per il 2023 e di 2,4 miliardi per il 2024. La relazione dà conto dell’extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022.
Attraverso le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili con lo scostamento, il Governo intende adottare misure che consentiranno di assicurare gli urgenti e necessari interventi per contrastare gli aumenti energetici.