“Ingegnere meccanico, sindaca di Assisi dal 2016 e rieletta al primo turno nel 2021. Presidente della Provincia da 3 anni. Ora in cammino elettorale come candidata civica alla Presidenza della Regione Umbria per il centrosinistra unito. “
Così descrive se stessa, sul proprio profilo Facebook, Stefania Proietti, uno dei principali sfidanti della governatrice uscente, Donatella Tesei, alle elezioni in programma il 17 e il 18 novembre. Appuntamento a cui il numero di novembre della rivista Gioco News (consultabile integralmente a questo link) ha dedicato un ampio approfondimento.
La candidata dell'alleanza "Umbria in cammino" è supportata da sette liste espressione del centrosinistra e da alcune liste civiche: Alleanza verdi e sinistra, Civici umbri, Umbria per la sanità pubblica, Umbria domani, Umbria futura, Movimento 5 stelle, Partito democratico.
Presentando un programma elettorale intitolato “Il destino dell'Umbria nelle mani degli umbri”, in cui non compaiono riferimenti diretti al gioco e al contrasto del gioco patologico.
Ma non va dimenticata la lunga e solida esperienza di Proietti come amministratrice locale, maturata anche nella regolamentazione del gioco, visto che nel 2016 proprio lei è stata fra i promotori delle norme con cui il Comune di san Francesco ha cercato di ridurre e limitare l’apertura delle sale da gioco andando anche a diminuire il numero delle apparecchiature già esistenti. E fissando, per l’apertura di nuove sale da gioco e l’installazione delle apparecchiature, la distanza minima dai luoghi sensibili quali scuole, centri di aggregazione, strutture sanitarie residenziali e, per la prima volta, anche dalle aree verdi attrezzate. Con l'obiettivo di proporre un'interpretazione più restrittiva possibile della legge regionale vigente in materia.
Proprio partendo da questa cornice, l'esponente del centrosinistra manifesta alla nostra testata l'intenzione di proseguire, se eletta presidente della Regione Umbria, “su questa linea di totale contrasto al gioco” e di continuare a “intraprendere azioni volte al contrasto del gioco patologico di cui condanna gli effetti e le implicazioni che assumono risvolti drammatici per la vita delle persone e delle rispettive famiglie”.
Per chi volesse saperne qualcosa di più riportiamo alcuni estratti del programma nel suo complesso.
In esso campeggiano “la difesa e il rilancio del servizio sanitario regionale, assicurando i principi fondamentali di universalità (servizi esigibili per tutti nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza), uguaglianza (prestazioni ugualmente accessibili per tutti, indipendentemente dal territorio di residenza) ed equità (parità di accesso a prescindere dalle condizioni economiche)”, gli investimenti per l'occupazione di qualità, in primis di donne e giovani, “l’affrontare il cambiamento delle condizioni di lavoro e le questioni della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro”, la tutela dei diritti “all’abitare, alla mobilità, allo studio, allo studio universitario”, e la volontà di dare “priorità agli investimenti per garantire l’accesso ai servizi per la prima infanzia, il diritto allo studio alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, la formazione professionale, l’edilizia scolastica, utilizzando le risorse trasferite con finanziamenti statali e la programmazione di fondi Fondo sociale europeo (Fse) e Fondo europeo di sviluppo regionale comunitari (Fsr)”.
Fondamentale risulta quindi “aumentare la produttività, sostenere la crescita delle imprese, la loro capacità di innovazione, penetrazione nei mercati esteri e l’accesso al credito con politiche di sviluppo di cui sia verificata la reale efficacia, in grado di creare valore e reddito”.
Così come “promuovere e sostenere lo sviluppo attraverso l’ascolto delle esigenze dei diversi territori umbri, uno sviluppo che fermi il processo di spopolamento dell’Umbria, una crescita sostenibile che offra opportunità lavorative di qualità a persone che si sentano parte dello sviluppo, della tutela e della custodia del loro territorio”.
Una necessità che va di pari passo con il “potenziamento dell’offerta turistica a pianificazione delle attività promozionali”, gli “investimenti su infrastrutture e mobilità , puntando decisamente sul trasporto su rotaia e sul trasporto pubblico locale”.
In tema di ambiente e cambiamento climatico secondo la coalizione Umbria in cammino bisogna “uscire dalla logica della straordinarietà per fronteggiare queste situazioni che ormai hanno assunto un connotato strutturale. È quindi necessario riprendere una programmazione nazionale che superi l’attuale frammentazione degli interventi in chiave di previsione e di prevenzione dei rischi, e procedere alla definizione di un programma straordinario di interventi a carattere regionale che, da un lato, affronti in modo non episodico la grande ed irrisolta questione della manutenzione dei corpi idrici attribuendo ad esempio nuovi compiti e funzioni agli stessi consorzi di bonifica”.
Inoltre, “emergono come obiettivi centrali il miglioramento dell’accesso ai servizi urbani essenziali, la qualità ambientale delle aree urbanizzate, la riduzione della dipendenza dall’automobile e il parallelo incremento della mobilità attiva, lo sviluppo di spazi pubblici multifunzionali e inclusivi”.
La candidata del centrosinistra propone quindi “una visione della società nella quale la persona è al centro, è un soggetto attivo, costruttore di relazioni e opportunità, punto di partenza e arrivo per pensare alle scelte necessarie. Insieme e intorno alla persona ci sono le nostre comunità, i luoghi, i gruppi, le associazioni e tutti i progetti ed i servizi che permettono di creare aggregazione, inclusione e spirito di appartenenza. Investire sulle persone, sulle loro potenzialità e capacità, prendendosene cura collettivamente nelle diverse età e fasi della vita, è compito delle istituzioni democratiche, dei governi locali, a partire dalla Regione, con i Comuni, per conseguire quel ben-essere diffuso che è alla base di una coesione civile e socialmente sostenibile; bisogna tornare a investire sulla comunità, per contrastare l’isolamento sociale, la solitudine, garantire la sicurezza e per una nuova qualità delle relazioni”.