Indagine minori in Italia: 'Ministero Salute attento a dipendenze, anche da gioco'
L'indagine della commissione bicamerale Infanzia e adolescenza sul degrado esistenziale tra i minori evidenzia i pericoli di dipendenza, anche da gioco.
Parla di "situazioni depressive che hanno dato origine all’abuso di alcol, aggressività familiare, dipendenza dal gioco e conflitti nella coppia genitoriale" l'Indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori in Italia, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza deliberata, assieme ad altre su diversi temi specifici, dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza il 18 ottobre 2023 e presentata ieri, 26 novembre.
Obiettivo dell’indagine, come spiega il testo in premessa, è stato "l’approfondimento delle più gravi manifestazioni di degrado esistenziale tra i minori quali le tossicodipendenze, il consumo di alcol e i comportamenti violenti", sui quali di recente numerosi fatti di cronaca, tra cui il caso “Caivano”, hanno richiamato l’attenzione.
Tra le problematiche evidenziate vi è innanzitutto la povertà di molti nuclei famigliari, che intacca "la stessa dimensione psico-sociale delle famiglie, con padri protesi più a realizzare il proprio ruolo nel lavoro, provvedendo al fabbisogno economico della famiglia, piuttosto che quello educativo", dalla quale deriva quello che viene definito "uno scivolamento in situazioni depressive" che portano anche a dipendenze.
"La seconda problematica è la frammentazione dell’informazione a livello centrale e, soprattutto, riguarda gli istituti comprensivi scolastici, dove le varie attività di divulgazione vengono svolte raramente o solo in occasioni specifiche". Addirittura alcune scuole non riescono mai a proporre approfondimenti su tematiche come "la corretta alimentazione, lo sport, il consumo di alcolici e di sostanze stupefacenti, il consumo di psicofarmaci, il gioco d’azzardo e l’uso improprio dei social".
L'indagine sottolinea quindi l'allarme sui reati dei minori e delle bande giovanili, "sul consumo di alcol e di stupefacenti e sulle altre dipendenze patologiche non meno gravi come ad esempio quelle dal web, tra cui il gioco online ma anche le dipendenze di natura psicologica da altre persone, ossia le forme immature di relazione".
E parlando più specificamente del tema delle dipendenze, evidenzia come si stia "espandendo la cultura dell’addiction, ovvero quell’orientamento alla sostanza che dà qualcosa in più, ma sono altresì in crescita altre tipologie di dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo, la pratica di sport estremi, la guida spericolata su strada".
Nonostante il gioco d’azzardo sia vietato ai minori degli anni 18, si legge ancora, "dai dati della sorveglianza Hbsc del 2022, realizzata dall’ISS in collaborazione con le Regioni, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione e le Università di Torino, Padova e Siena, su un campione di oltre 89mila studenti intervistati tra gli 11 e i 17 anni, risulta che la percentuale di quindicenni che ha dichiarato di aver scommesso o giocato del denaro almeno una volta nella vita è pari al 34,7 percento del totale (47,2 percento ragazzi, 21,5 percento ragazze). Il Lazio è al quinto posto tra le Regioni in cui gli adolescenti giocano di più d’azzardo. Tra le misure messe in campo dal Centro Nazionale Dipendenze e doping dell’ISS, vi è la piattaforma 'Uscire dal gioco', nonché il Telefono Verde Nazionale dedicato a tali problematiche."
Il tema riguarda anche i più piccoli, con "la sezione del Rapporto dedicata all’educazione, al gioco e alle attività culturali pone in luce le problematiche connesse alla povertà educativa, nonché l’importanza dei servizi educativi per la prima infanzia."
Si sottolinea come il ministero della Salute sia "molto attento a monitorare il fenomeno delle dipendenze, sia quelle da sostanze e alcol, sia quelle da gioco d’azzardo e da internet. Il macro obiettivo n. 2 del Pnp delinea gli obiettivi specifici e le linee strategiche che le regioni sono chiamate ad attuare attraverso la realizzazione di specifici interventi. Inoltre, è stato istituito presso la ex Direzione della prevenzione sanitaria un tavolo tecnico, per l’elaborazione di linee di indirizzo sull’intercettazione ed emersione precoce delle situazioni problematiche (early detection)."
Nelle conclusioni, tra le proposte, vi è quella di partire dal decreto Caivano ampliando la riflessione su dipendenze di tipo diverso: l’utilizzo problematico di internet, videogame, social e piattaforme è frequente e in aumento. Il provvedimento affronta il tema della sicurezza dei minori in rete, introducendo l’obbligo di applicazioni di controllo parentale nei dispositivi, la verifica della maggiore età (con modalità da definire) per i siti pornografici, campagne di alfabetizzazione digitale. Vi è oggettivamente la necessità", conclude l'indagine, "senza demonizzare la tecnologia digitale, di contrastare l’influenza negativa di videogiochi e social media sui più giovani. Il tema sarà compiutamente affrontato nell’indagine, già deliberata, sull’impatto di internet e delle nuove tecnologie sulla salute psicofisica dei minori."
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