Legge lombarda Antimafia alla prova dell'Aula e focus anche sul gioco
Il Consiglio regionale della Lombardia esamina le modifiche alla legge regionale Antimafia: disposizioni anche in materia di gioco.
Approda oggi 6 dicembre in consiglio regionale della Lombardia il progetto di legge di modifica della legge regionale Antimafia (L.r. 17/2015), approvato da tutte le commissioni consiliari competenti pronto per essere discusso e votato nell’aula del consiglio regionale, comprensivo di alcuni passaggi in materia di gioco.
Ne parliamo con la presidente della commissione Antimafia, Monica Forte. “Quando abbiamo pensato di modificare la legge del 2015, abbiamo cercato di capire se mancassero dei riferimenti ad alcuni fenomeni che dovevano essere attenzionati e, oltre a quello al caporalato, abbiamo constatato che ne mancava uno esplicito al gioco.
Posto che abbiamo una legge regionale sul gioco – del 2013 – ed è evidente che dobbiamo rispettare le competenze, abbiamo inserito, in una norma relativa ad una serie di interventi per contrasto e la prevenzione di fenomeni di criminalità organizzata e comune, l'incentivazione di percorsi legalità, con un comma specifico sulle iniziative per il contrasto a tali infiltrazioni nel gioco. Non potevamo fare di più, ma abbiamo costruito un aggancio fondamentale per la prossima consiliatura - tra il 5 febbraio e il 7 maggio 2023 si terranno le elezioni regionali – e quando la futura Giunta proporrà nuovi corsi di formazione dovrà legare questo tema a quello delle mafie, che finora erano scollegati”.
LA LEGGE SUL GIOCO - Forte dice la sua anche sulla legge del 2013: “Sono assolutamente convinta della necessità di una valutazione dell’efficacia e di verificare quali delle azioni messe in campo hanno avuto successo e quali no, se lo sono state o meno, per correggere il tiro se necessario”.
A proposito della legge del 2013, al momento in cui scriviamo pare scomparsa dai radar delle commissioni competenti la proposta di legge n° 77 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale del 21 ottobre 2013, n. 8 (Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico) e alla legge regionale del 2 febbraio 2010, n. 6 (Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere)” a firma del consigliere del Movimento cinque stelle, Luigi Piccirillo. Dopo la presentazione nel maggio 2019, il testo nell'autunno dello stesso anno era stato oggetto di alcune audizioni di fronte alle commissioni Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità, poi più nulla, fino al marzo 2022, quando la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari ha individuato come “prioritaria” la trattazione della Pdl.
Poi ancora silenzio, e in vista delle incombenti elezioni, appare ormai improbabile che davvero si torni a parlarne. A tal proposito, Piccirillo rimarca: “Nonostante quanto stabilito, non ne hanno più parlato, e hanno trattato delle proposte più recenti. È evidente che non è un argomento prioritario per loro”.
Come forse si ricorderà tale proposta “ritiene necessario ampliare l’ambito di applicazione della normativa a tutte le attività che esercitano commercio di gioco d’azzardo lecito piuttosto che alle sole sale da gioco, così come cita la norma attuale, proprio per aggiornare la normativa all’evoluzione del fenomeno”, amplia la finalità della legge anche al gioco online “per quanto possibile”, e rafforza “gli obblighi informativi degli esercenti, con riferimento al divieto di gioco per i minori”, fra le altre cose.
Chissà che in extremis il Consiglio non mantenga gli impegni presi la scorsa primavera.
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