La stampa generalista torna a parlare del riordino del gioco fisico, in vista della scadenza dei termini di presentazione delle domande di partecipazione al bando per la gestione del Lotto fissati per il 17 marzo, con un focus su riassetti societari e regolamentari, e sulle stategie messe in campo dai principali protagonisti del mercato.
Il Messaggero infatti dà per imminente l'accordo fra il ministero dell'Economia e delle finanze e i rappresentanti delle Regioni: la bozza del decreto legislativo sul riordino stilata da tecnici del Mef e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, attesa entro la fine di febbraio, dovrebbe ormai essere in dirittura d'arrivo, e gli enti territoriali sembrerebbero averne "per grandi linee" accettato il contenuto.
In base ad esso, secondo quanto riporta il quotidiano "sul territorio ci saranno in tutto 55 mila punti vendita che potranno offrire giochi, le 'macchinette' saranno ridotte a sole 200 mila (in passato erano arrivate a sfiorare le 500 mila) e i negozi che vendono gioco, potranno essere 'certificati' e in questo caso non dovranno mantenere distanze minime, mentre quelli senza il bollino dovranno stare lontani 200 metri dai luoghi sensibili".
La linea è quella già presente nelle proposte avanzate dal ministero dell'Economia e delle finanze nei mesi scorsi, con l'accento posto sulla riduzione e la qualificazione dell'offerta, la certicazione degli esercizi e la formazione del personale che opera in esso.
Che un accordo potesse essere davvero possibile d'altronde era sembrato più certo già all'inizio di questo mese, con la posizione espressa h da Antonello Turturiello, della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, a favore della "compartecipazione delle Regioni al gettito del gioco".
Anche se poche ore dopo alcune indiscrezioni giornalistiche, riportate da Il Sole 24 ore, avevano ventilato l'intenzione del Governo di prorogare di quattro mesi il termine di attuazione della Delega fiscale così da sciogliere i numerosi nodi ancora irrisolti della riforma e quindi con esso anche il riordino del gioco fisico.
La speranza è che lo scenario sia quello delineato da Il Messaggero e che la risoluzione della questione territoriale che affligge il gioco pubblico stavolta sia davvero, concretamente, vicina.